Netflix ha appena pubblicato gli ultimi dati di bilancio. Dati dai quali emerge che ha battuto le stime di crescita degli abbonati nel primo trimestre, e che vengono ad essere accompagnate da previsioni deludenti a livello internazionale, che aumentano di conseguenza i rischi legati a una frenata dell’espansione negli Stati Uniti. Ne è conseguito un crollo delle quotazioni del titolo dell’ 11,4 per cento nelle ore successive alla pubblicazione di tali considerazioni, e fino a metà seduta.

Più nel dettaglio, nel primo trimestre la società di Los Gatos in California è cresciuta a 6,7 milioni di nuovi abbonati, a fronte di una stima di 6,10 milioni. Dunque, una buona spinta, che tuttavia – sottolineano gli analisti – è figlia del debutto all’estero, su alcuni mercati di prestigio.

Dunque, la vera sfida è tenere nel secondo trimestre, periodo che si profila sicuramente più impegnativo. Netflix ha previsto una crescita di 2 milioni di abbonati internazionali, rispetto ai 2,4 milioni del secondo trimestre del 2015. Un obiettivo “al di sotto delle stime non ufficiali e riflettono un rallentamento inaspettato nonostante il recente lancio internazionale” – commenta sulle pagine di Milano Finanza Tony Wible, analista di Drexel Hamilton – “Gli investitori vorranno andare a fondo della cosa”. Intanto, nel mercato Usa, la società è attesa dal dover fronteggiare la concorrenza di operatori come Amazon e Hulu, mentre all’estero i risultati sono altalenanti.

Per il momento Netflix in Italia ha conquistato la fiducia di una discreta nicchia, ma anche nel nostro mercato la competizione è talmente elevata da mettere dei punti interrogativi sulle prospettive di sviluppo del gruppo in Italia.