Eni ha chiuso il primo trimestre dell’anno in utile, grazie principalmente al recupero delle quotazioni del Brent sul mercato internazionale. Nel dettaglio, la società energetica italiana è riuscita a concludere il primo quarto del 2017 con un utile, al netto delle componenti straordinarie, pari a 744 milioni di euro a fronte di una perdita di 383 milioni di euro che la società aveva conseguito nello stesso periodo del 2016, grazie soprattutto al recupero del Brent, che nel periodo è salito del 59 per cento anno su anno.

Considerando i componenti straordinari l’utile netto ha invece raggiunto quota 970 milioni di euro mentre l’utile operativo rettificato è stato pari a 1,83 miliardi di euro, in salita del 215 per cento anno su anno. La produzione è aumentata del 2,3 per cento a quota 1,79 milioni di barili giorno, in linea con la stima di crescita del 5 per cento per il 2017 di 1,84 milioni di barili giorno, grazie all’avvio di nuovi progetti e all’implementazione dei giacimenti avviati nel 2016, principalmente in Egitto, in Kazakhstan, in Angola, in Indonesia e in Norvegia, che secondo il management della compagnia energetica permetteranno di assorbire i declini di giacimenti maturi e un’interruzione dell’attività produttiva in Val d’Agri per un periodo di 3 mesi.

Analizzando le prestazioni conseguite dalle singole divisioni, il gas & power è riuscito a conseguire un utile operativo rettificato pari a 338 milioni di euro, in aumento del 19 per cento anno su anno. Viene inoltre confermata, nelle righe del comunicato, la riduzione degli investimenti del 18 per cento rispetto al 2016 a livello di gruppo. Il management ha infine sottolineato che i flussi di cassa del periodo hanno raggiunto i 2,6 miliardi di euro, il risultato più elevato degli ultimi 7 trimestri, in linea con gli obiettivi dichiarati per l’intero esercizio, che restano tutti confermati.