McDonald’s sta testando la consegna a domicilio dei suoi prodotti. La cattiva notizia, per gli amanti della più nota catena di fast food del mondo, è che purtroppo non lo sta facendo qui in Italia, bensì negli Stati Uniti, dove in passato ha già sperimentato – con alterne soddisfazione – vettori specializzati come DoorDash e Postmates e dove ora sta puntando alla grande grazie alla nuova partnership con UberEats, il servizio di consegne di cibo lanciato da Uber anche in Italia qualche mese fa per il recapito di pasti caldi a domicilio.

Ad affermare la novità è stato qualche giorno fa il Chicago Tribune, secondo cui il nuovo servizio dovrebbe permettere al gigante americano del fast food di poter competere (ad armi probabilmente non pari!) con le piccole hamburgerie che proprio grazie alla consegna a domicilio riescono a ottenere ottimi risultati a discapito del grandi gruppi che invece non riescono ad offrire un simile servizio.

È sempre il giornale americano a sostenere come la multinazionale stia decidendo di sperimentare il servizio di UberEats con un test che parte dalle principali città della Florida, ovvero Orlando, Tampa e Miami. Ad essere coinvolti in questa fase iniziale saranno circa 200 ristoranti della catena, e se i risultati saranno quelli attesi, è molto probabile che McDonald’s possa estendere la collaborazione in altre città degli Stati Uniti e in seguito, in buona parte del mondo, Italia compresa.

Tra i principali vantaggi legati all’utilizzo di UberEats, spicca sicuramente l’economicità del suo ricorso rispetto a quanto non avvenga con gli altri concorrenti. Le tariffe del vettore Uber si aggirano infatti intorno ai 5 dollari, e potrebbero pertanto diventare competitive.