Spuntini: fanno bene o fanno male?

snack-715534_960_720Gli spuntini fanno bene o fanno male? La risposta è naturalmente la prima. Anche se, in fin dei conti, la differenza è legata a cosa si mangia nello spuntino.

Al di là di ciò, è sempre bene ricordare che per mantenere costanti i livelli di zuccheri nel sangue, e controllare l’appetito, è importante distribuire l’apporto calorico della giornata in tre pasti principali e due spuntini. Se la ricerca di cibo fuori da colazione, pranzo e cena non risponde, però, a un vero bisogno fisico, potrebbe trattarsi di fame nervosa, che scatta comunemente quando si è stressati, annoiati o arrabbiati. Sensazioni che si cerca di annacquare attraverso il ricorso a prodotti troppo dolci, ricchi di grassi e sale.

Pertanto, se è la mente a spingere l’assunzione, meglio puntare su alimenti (come le banane, lo yogurt e la frutta secca) ricchi di triptofano: un aminoacido coinvolto nella produzione della serotonina, l’“ormone del buonumore”, che regola anche il senso di fame e sazietà.

Ricordate inoltre che buona regola vuole che uno spuntino fornisca circa il 5-7 per cento delle energie che si assumono durante una giornata. È chiaro altresì che l’apporto ideale di calorie può variare in base al tipo di dieta seguita (da 85-120 per un menu da 1700 a 125-175 in un regime da 2500). L’importante è che lo snack scelto sia in grado di far recuperare le energie spese, apportando importanti elementi nutritivi al proprio corpo, ed evitando pertanto di ingerire sostanze nocive.

Posted on by Eleonora De Giorgio in Consigli utili

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