Arredamento urbano e pulizia degli edifici

pulizia edificiCon il termine di arredamento urbano, entrato nel linguaggio comune in anni recenti a livello internazionale, si indica un preciso settore di ricerca e di progetto finalizzato a riqualificare e a migliorare, in senso funzionale ed estetico, gli spazi pubblici urbani, attraverso la creazione di “oggetti” per l’accrescimento dei servizi e la messa a punto di strutture adeguate alle nuove necessità espresse dalla collettività. Rientrano nell’ambito dell’arredamento urbano i problemi relativi alla sistemazione degli spazi verdi (aiuole, giardini, viali), alla segnaletica stradale e pubblicitaria, alla qualità dell’illuminazione pubblica (delle vie, delle piazze o di singoli complessi monumentali); così come vi confluisce il problema più generale del rapporto pedone-automobilista e quindi l’attrezzatura dei parcheggi, le aree pedonali e i loro complementi (panchine, chioschi, servizi igienici, fioriere, dehors ecc.), la pavimentazione del suolo pubblico e ogni genere di intervento che concorra all’organizzazione della strada e del suo traffico. L’arredamento urbano si qualifica pertanto come un fenomeno in continua evoluzione, in relazione all’età industriale e soprattutto post-industriale, come uno dei mezzi atti a circoscrivere o a sanare in parte gli squilibri derivati dalla progressiva destituzione dello spazio pubblico dalla sua originaria finalità associativa; appare quindi inopportuno e concettualmente errato far rientrare nella storia dell’arredamento urbano, che è fenomeno totalmente moderno, le fontane barocche, gli obelischi, gli abbellimenti antichi che contrassegnano molte delle nostre piazze, in quanto non avevano funzionalità operativa, ma solo decorativa.

Da un lato si è ascritto quindi all’arredo urbano la funzione di un generico abbellimento della città con oggetti di qualificato design, dall’altro è maturata ormai la convinzione che esso debba rappresentare una sorta di restauro culturale, un recupero cioè dell’identità originaria dei luoghi, in particolare dei centri storici, deturpati da interventi casuali e poco meditati, dal flusso caotico del traffico automobilistico, dalle file ininterrotte di auto parcheggiate, spesso in doppia fila, ai margini delle strade, da un sovrapporsi quindi di segni, luminosi e non, che oltre a disorientare il passante o il turista, trasformano la visione dell’insieme del luogo, per come era stato originariamente pensato.

Ciò che rileva nelle città italiane è la difficoltà a mantenere in ordine l’arredo urbano, mantenerlo pulito, dovendosi sempre riferire a imprese di pulizia per la manutenzione, soprattutto per difendere le pareti esterne dai vandali. Il decoro non si mantiene per la mancanza di fondi, cioè l’incapacità di gestire la cosa pubblica in modo cristallino e trasparente, investendo il denaro in modo oculato e considerando come fondamentale questo aspetto. Invece spesso si assiste a spettacoli deprimenti: panchine divelte, marciapiedi pieni di buche, giardini poco curati, aiuole sporche, scale inguardabili e pericolosi, strade antiche dei centri storici buie e poco sicure. In generale la politica delle amministrazioni pubbliche è quella del rattoppo: spazio a interventi ordinari, che rattoppano il problema per qualche mese, chiamando in causa i servizi preposti o in appalto le imprese di pulizie e quelle di sistemazione del manto stradale, non investendo affatto nell’educazione civica, da tempo considerata materia di scarto nell’insegnamento scolastico.

Posted on by andrea in Servizi

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