Casa ecologica: ecco le etichette green

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etichette-greenVuoi vivere in modo sano, e senza inquinare il tuo ambiente? Purtroppo, però, non sempre è possibile: nei capi che indossiamo, infatti, molto spesso non si capisce nulla dall’etichetta. O meglio, non sempre riusciamo leggerla! Ecco piccola guida: facile, veloce ed utile.

Partiamo proprio dai trucchi: come fai a capire se il make up che usi ogni giorno sia green? Devi sapere che nella cosmesi esistono degli enti di certificazione predisposti proprio per questo settore. Cerca, a questo proposito, i simboli Agricert Bio&Natural Cosmetic Standard, oppure Ecocert o Cosmebio.

Questi marchi certificano che vengono utilizzati ingredienti naturali, e che al loro interno non si trovano derivati del petrolio, coloranti sintetici oppure siliconi e parabeni. Per quanto riguarda, invece, i vestiti, e in generale tutto l’abbigliamento, allora puoi cercare determinati simboli.

Uno di questi è Oeko Tex: si tratta di un marchio che certifica che il tessuto è anallergico. Non dichiara, quindi, che il tessuto sia biologico o naturale, ma attesta che a contatto con la pelle non provoca irritazioni. Gots, invece, è la certificazione internazionale più conosciuta al mondo.

Global Organic Textile Standard controlla l’intera produzione: dalla semina della materia prima fino al confezionamento finale. Insomma, un processo sempre sotto la lente di ingrandimento, e che viene attestato da controlli più che severi. Infine, parliamo di Naturtexti IVN: si tratta di una certificazione tedesca, ma si trova anche in Italia. I vestiti vengono prodotti al 100% con fibre naturali, e i controlli sono severi e rigidi, tanto che anche i bottoni (che possono venire a contatto con la pelle) sono controllati, e testati.

Insomma, il mondo ecosostenibile si sta allargando, e fortunatamente numerose aziende si stanno attrezzando per garantire prodotti naturali e controllati. Queste appena descritte sono solo le prime aziende 100% green, ma siamo certi che in futuro aumenteranno: l’ambiente ha bisogno del rispetto di tutti.


Scegliere un condizionatore: split o monoblocco?

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condizionatoriState pensando di acquistare un condizionatore, ma non sapete da che parte iniziare? L’acquisto di questo tipo di elettrodomestico è una scelta importante. Dopo aver optato per il modello idoneo alle nostre esigenze, è bene accertarsi che sia provvisto del marchio IMQ. Infine, è bene ricordarsi di effettuare una corretta installazione dell’apparecchio, e una buona manutenzione. Tuttavia, il primo passo da fare è scegliere il modello più adatto all’esigenza della propria famiglia.

Il meccanismo di funzionamento di un condizionatore è molto semplice: è composto da un motore che comprime uno speciale gas refrigerante nel condensatore. Qui, il gas si raffredda e diventa liquido. Attraverso un circuito ben protetto, il liquido passa nell’evaporatore dove a temperature molto basse si espande, ritornando alla forma di gas. Questo elemento poi si riscalda e torna al compressore, per ricominciare nuovamente il giro.

In commercio esistono due diversi tipi di condizionatore: split e monoblocco. Il primo tipo, ovvero quello split, è composto da due elementi. Il primo è posto all’interno dell’appartamento, e contiene l’evaporatore, un sistema di ventilazione (necessario per convogliare l’aria calda dell’ambiente all’interno dell’evaporatore. Da qui ne uscirà raffreddata), ed il compressore. Il secondo elemento, invece, è esterno e comprende il condensatore e il ventilatore. Queste due sezioni sono collegate da una canaletta contenente i due tubi del gas refrigerante, ed un cavo elettrico.

Il Condizionatore monoblocco, invece, è composto da un unico elemento. Al suo interno sono racchiusi il circuito frigorifero, le ventole ed il compressore. Attraverso un tubo snodato, viene convogliata l’aria calda fuori dalla stanza da raffreddare.

Il modello split è molto più conveniente del monoblocco per due motivi: innanzitutto, è più silenzioso e poi utilizza l’aria esterna per raffreddare il condensatore. In questo modo, si evita che l’aria della stanza vicina possa disturbare l’effetto rinfrescante e deumidificante. Tuttavia, c’è anche da evidenziare che il modello monoblocco è molto più maneggevole: è possibile, infatti, spostarlo con grande facilità.

Adesso non vi resta che scegliere: il caldo torrido sta per arrivare!


il Micca Club scopriamolo

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micca clubUno dei locali tematici, che sta vivendo una continua crescita dal punto di vista di pubblico ma anche di offerta per quanto riguarda la programmazione, sia quella estiva che invernale, è il Micca Club. Il locale, situato in pieno centro a Roma, dedica le sue serate particolari ad eventi ambientati in piena epoca vintage: dalle serate Burlesque ai concerti Rockabilly, dalle manifestazioni e mercatini dedicati al vinile, a quelli dedicati al vintage a tuttotondo. Read more


E’ l’ora degli happy hour: ecco come prepararli in modo sano

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happy-hour-Happy Hour per tutti! O quasi. Già, perchè quando si è a dieta, raggiungere gli amici diventa un vero dramma: tra patatine, pizzette e finger food sfiziosi, la volontà (anche quella più ferrea) viene messa a dura prova. Ecco, allora, come reagire, organizzando a casa propria un happy hour salutare e per nulla pesante.

Iniziamo con i finger food: i tramezzini sono una parte immancabile nell’happy hour. Al posto delle salsine caloriche, e degli affettati ricchi di grasso, però, possiamo provare una variante più leggera. Prepariamo, prima di tutto una cremina a base di fagioli: frulliamo una scatola di cannellini, Tagliamo il nostro pane nero o in cassetta (purchè fatto con farina integrale), e farciamolo con la cremina precedentemente realizzata.

Aggiungiamo ora un cucchiaio di capperi strizzati, 1 caprino fresco e due cucchiai di olio extravergine di oliva. I vostri finger food leggeri e sani sono pronti per essere divorati. Ora passate alle ciotoline da posizionare in giro per la sala. Al posto delle classiche noccioline, puntate sui lupini.

Si tratta di un legume che ha numerose proprietà benefiche. Inoltre, masticandolo lentamente (ed assaporandolo) vi sentirete subito sazie, e se ben sminuzzati, digerirete molto meglio. I lupini si trovano in commercio in salamoia: prima di servirli, lavateli con l’acqua per eliminare il sale.

Infine, portate a tavola una caprese light: piccole porzioni, per un gusto tutto leggero. Tagliate a dadini i pomodorini, e fate la stessa cosa anche con la mozzarella. Ora prendete i vostri spiedini, e alternate un pezzo di pomodoro, uno di mozzarella e una foglia di basilico. Condite il tutto con due cucchiai di olio extravergine di oliva.

Insomma, il momento dell’aperitivo non è mai stato così sfizioso e salutare. L‘Happy Hour, seguendo piccoli accorgimenti, diventerà il vostro momento preferito.


S.o.S. ecolavaggio: ecco i consigli utili!

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ecolavaggiAnche il bucato contribuisce (in modo sostanzioso) all’inquinamento ambientale. Basta pensare che, ad ogni lavaggio, immettiamo nello scarico delle microparticelle di plastica che inquinano mari e fiumi. Tuttavia, esistono delle alternative che ti permettono di risparmiare in modo considerevole sia sulla bolletta che sugli sprechi. Vediamole insieme! Read more


Soffri di intolleranze? Ecco quali sono le cause

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intolleranze-alimentariSe da qualche tempo fai fatica a digerire cibi che, in precedenza, mangiavi regolarmente (e senza nessun problema), forse devi affrontare un‘intolleranza alimentare. Ma cosa ti ha portato a ciò? Secondo la medicina cinese, i sentimenti e le emozioni (quali la collera, il rancore o le paure) creano uno squilibrio del flusso del qi, ovvero l’energia vitale. In questo modo, quest’ultima influenza negativamente la funzionalità dell’intestino.

I campanelli di allarme sono differenti: se inizi a soffrire di intolleranze alimentari, fai fatica a digerire e soffri di gonfiori addominali. Inoltre, sei soggetta a meteorismo ed irregolarità intestinale: questi due fattori, uniti, ti possono rendere molto nervosa. Infine, potresti essere soggetta ad infezioni urinarie e genitali.

Secondo alcuni studi, 4 tipi di intolleranze possono essere associate a problemi di natura psichica: proviamo ad analizzarli insieme. Se la tua intolleranza è collegata al latte, secondo alcuni studi sei in conflitto con la figura materna. Eliminando questo alimento, inconsciamente vuoi stare alla larga dagli zuccheri, ovvero dalla dolcezza e dall’affetto. Se non digerisci il latte, forse, sei inconsciamente combattuta tra il bisogno di ricevere amore ed attenzioni e l’impossibilità di accettarli.

Se la tua intolleranza, invece, è collegata alla carne, allora hai uno stile di vita troppo frenetico, e non vuoi concederti un attimo di tregua: in questo caso, lo stare ferma significherebbe metterti a pensare al vuoto che ti circonda. Inconsciamente, infatti, non vuoi concederti il tempo per nutrirti, soprattutto di carne, perchè ti farebbe perdere tempo e avresti meno spazio per le tue attività. La carne, infatti, necessita di tempi lunghi per la masticazione.

Secondo alcune ricerche, l‘intolleranza al glutine ha un significato più profondo: potresti non sentirti considerata in modo sufficiente. Mentre se non riesci a sopportare il cioccolato, probabilmente non riesci a godere dei piaceri della vita. Insomma, le intolleranze alimentari possono nascondere molto più di un semplice problema fisiologico. Quindi, prima di iniziare una cura medica, prova a riflettere sui tuoi rapporti affettivi e, nel caso, rivolgiti ad uno psicologo.


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