Il secondo semestre del 2015 si sta aprendo con una maggiore propensione delle famiglie rispetto alla richiesta di prestiti personali e soprattutto di mutui legati all’acquisto della prima casa. Si tratta di una nota stabilita dal Barometro CRIF, la centrale Rischi Finanziari, che ha analizzato l’ammontare delle domande di credito personale al fine di acquistare una nuova casa o dedicate al sostegno dei consumi. Secondo Simone Capecchi, il Direttore e Sales Manager di CRIF, l’andamento dei mutui e dei prestiti personali è un indicatore molto importante, in quanto permette di ‘tastare il polso’ della propensione delle famiglie ad impegnarsi a breve o lungo termine per attuare investimenti che interessano sia il settore immobiliare che quello prettamente legato ai consumi.

Ad agosto 2015 la richiesta di prestiti personali e di mutui si è mantenuta su livelli decisamente alti, i quali si sono aggirati attorno alla percentuale del 57.7%. Si tratta di percentuali interessanti, che viaggiano a pari passo con una diminuzione degli importi richiesti.

Si tratta, secondo la CRIF, di scelte che sono mosse dalla saggezza, ovvero le persone sono disposte a muoversi per richiedere mutui o prestiti personali, ma lo fanno con accortezza, senza chiedere un centesimo in più di quello che realmente serve loro per acquistare una casa o per finanziare la spesa quotidiana.

La fascia di prezzo dei mutui e dei prestiti personali richiesti si aggira infatti fra i 100mila euro e i 150mila euro, con il 30.5% delle preferenze. Si allungano anche i tempi di restituzione, in quanto due richieste di mutui su tre guardano ad una data superiore ai 15 anni, ulteriore segno di cautela da parte dei risparmiatori, che scelgono di diluire l’ammontare della spesa in più anni per respirare durante questo periodo di tempo e non trovarsi in difficoltà nel pagamento di rate troppo abbondanti o da restituire in periodi di tempo toppo brevi.