Anche se non abbiamo mai avuto modo di incontrarli o li abbiamo visti solo in poche occasioni, non è affatto detto che i droni non siano parte del nostro vivere quotidiano. Gli ingegneri che lavorano affinché i droni entrino a far parte della società civile, stanno infatti sviluppando da un po’ di anni a questa parte una serie di tecnologie capaci di rendere questi velivoli sempre più all’avanguardia, sofisticati, pronti a sfidare qualsiasi intemperia. E tali studi, qualche passo in avanti sembrano averlo compiuto: i droni sono ormai comunemente impiegati in ambito militare, ambientale, architettonico, agricolo e ludico per facilitare la vita di ciascuno di noi, ma soprattutto, per mettere in sicurezza la nostra stessa incolumità.
Alla luce di ciò, possiamo ancora affermare con tanta certezza che i droni non siano apparecchi che ci riguardano da vicino? La loro entrata vera e propria nel bel mezzo della società ha avuto luogo a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, periodo nell’ambito del quale sia l’Unione Sovietica quanto gli Stati Uniti nutrivano il bisogno di dotarsi di apparecchi moderni, dotati di sensori ricettivi e capaci di estrapolare informazioni da quei contesti che risultavano essere particolarmente insidiosi per un qualunque essere umano. Nati e cresciuti nell’ambito militare o quanto meno rispondenti ad una serie di necessità filogovernative, i droni sono poi divenuti parte di una realtà molto più ampia: dagli anni ’90 in poi sono stati trasformati in mezzi di controllo a 360° e perchè no, anche impiegati per fini puramente ludici.
E più il tempo passa, più i droni diventano oggetto d’attenzione da parte di quegli appassionati che amano veder volare il loro velivolo su quote più o meno alte, che provano grande gusto verso l’elettronica e la tecnologia alla base di questi stessi apparecchi. D’altra parte, il modellismo di droni è un fenomeno in crescita e che la stessa rete ha saputo intercettare creando siti, forum e blog mirati.