Ortoressia, una condizione che riguarda 500 mila italiani

Conoscete l’ortoressia? Forse si, o forse no. E forse ne siete interessati in prima persona, anche se magari non sapete che si chiama esattamente così. Con tale nome infatti ci riferiamo alla preoccupazione di assumere cibi Sono biologici: un vero e proprio disturbo alimentare che è maggiormente diffuso in alcune aree geografiche, e che secondo le ultime statistiche interesserebbe il 15 per cento dei disturbi alimentari in generale, soprattutto in alcune aree come le grandi città (Roma, Milano, ma non solo) dove la paura dell’inquinamento è maggiore rispetto alla provincia italiana.

Ancor più nel dettaglio, secondo gli ultimi dati del ministero della Salute sarebbero circa 3 milioni gli italiani che soffrono di disturbi dell’alimentazione, e di questi circa 500 mila sono appunto ortoressici, ovvero sono “assillati” dal sapere tutto, ma proprio tutto, sulla qualità del cibo che mangiano. In alcuni casi, l’ortoressia arriva a monopolizzare il tempo libero del soggetto nella selezione dei prodotti da acquistare, con ovvie conseguenze sul fronte del condizionamento della quotidianità degli individui, che sottraggono per ciò tempo al lavoro o alla famiglia.

““Se una persona ‘normale’ presta attenzione alla spesa, un ortoressico è così ossessionato da questa attività che finisce per dedicarle una grossa parte della sua giornata – spiega Anna Maria Ancona, vice presidente dell’Ordine nazionale degli psicologi – il che provoca un irrigidimento mentale nel soggetto, che si crea regole da seguire che diventano il principio guida del suo comportamento, e deviare da ciò che si ritiene giusto crea angoscia, sensi di colpa enormi”.

Spesso l’ortoressico, prosegue l’esperta, nel timore di non avere a disposizione i cibi ritenuti più sani, più puri o incontaminati, porta con sè un vero e proprio “kit di sopravvivenza”.

Posted on by Eleonora De Giorgio in Mangiare sano, Salute

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