Il fungo si può solo amare, o odiare. E’ un dato di fatto: la ricerca di questo particolare alimento appassiona milioni di persone, proprio come ne lascia indifferenti tante altre. Ma cosa bisogna sapere sui funghi? Ecco, a questo proposito, un piccolo promemoria utile se decidete di andare un fine settimana alla loro caccia.

Innanzitutto, ricordatevi che la raccolta dei funghi è regolamentata a livello statale dalla legge 352/1993. Quest’ultima ne stabilisce la quantità massima che è possibile raccogliere, il modo in cui devono essere raccolti e le procedure da seguire. Già, perchè un fungo non deve essere raccolto da terra, tagliando il suo busto con un coltello.

In realtà, la procedura corretta prevede che venga colto attraverso una leggera torsione. In questo modo, non si rischia di danneggiare l’apparato produttivo fungino. Non solo: è assolutamente vietato utilizzare rastrelli e utensili vari quando si va a caccia. Inoltre, è importante sapere dove riporlo una volta che si è raccolto.

I funghi, infatti, non vanno adagiati in sacchetti di plastica (che ne accelerano la decomposizione), ma in contenitori che ne limitano la diffusione di spore. Infine, altri consigli utili: è vietato raccogliere funghi troppo giovani, e quelli velenosi. In quest’ultimo caso, sebbene sia vero che una specie di questo tipo non verrà mai mangiata, è altrettanto vero che serve all’equilibrio dell’ambiente. Per questo motivo merita di restare al suo posto.

Una volta che avete raccolto i vostro funghi, non vi resta che compiere il passo successivo: farli controllare da un esperto micologo. Lo trovate facilmente (soprattutto in questo periodo) all’Asl della vostra zona o città. Si tratta di un servizio gratuito che vi permetterà di mangiare i funghi raccolti in modo assolutamente tranquillo.

Insomma, i funghi da oggi in poi non avranno più segreti per voi: siete pronti ad andare in mezzo ai boschi per raccoglierli?