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Le persone che si riprendono dal COVID-19 spesso riportano sintomi persistenti, o il c.d. long COVID. Ebbene, secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), le persone possono sviluppare condizioni post-COVID dopo l’infezione da SARS-CoV-2 anche se non hanno avuto sintomi di COVID-19. Gli effetti a lungo termine possono includere affaticamento, sintomi cognitivi e sintomi respiratori.

Molti adulti riportano i sintomi del long COVID. Tuttavia, ci sono dati contrastanti sull’impatto a lungo termine dell’infezione da SARS-CoV-2 nei bambini. La maggior parte dei bambini e dei giovani (CYP) sono asintomatici o hanno sintomi COVID-19 più lievi rispetto agli adulti, ma alcuni studi riportano comunque la sofferenza dei sintomi da long COVID.

Ebbene, oggi un gruppo di ricercatori britannici ha completato un’analisi sistematica della letteratura sulla COVID lunga nei CYP. Lo studio, che appare nel Journal of Infection, mira a chiarire se i sintomi persistenti nei giovani sono dovuti all’infezione da SARS-CoV-2 o alle pressioni di vivere in una pandemia. Read more

Nuove prove suggeriscono che lo stress accelera l’invecchiamento e che può influenzare il metabolismo. non solo: alcuni ricercatori hanno dimostrato che sebbene lo stress accelera l’invecchiamento biologico, è possibile moderarlo con la regolazione emotiva e l’autocontrollo.

Per molto tempo, la comunità medica ha compreso che il DNA nucleare “invecchia” con ogni divisione cellulare e vari marker genetici possono essere utilizzati per determinare l’età di un organismo, come la lunghezza dei telomeri e la quantità di metilazione del DNA in punti specifici.

La metilazione si verifica quando un gruppo metile viene aggiunto al DNA, spesso durante la riparazione del DNA. Negli ultimi due anni, gli scienziati hanno sviluppato modelli chiamati orologi epigenetici per vedere se possono misurare l’invecchiamento biologico esaminando la quantità di metilazione in determinati siti sul DNA. Read more

Per la maggior parte dei lettori che stanno scorgendo questo articolo potrà sembrare strano ma… la prossima volta che vuoi combattere meglio contro la voglia di cibo, prendi il tuo smartphone o tira fuori il tuo vecchio Gameboy e gioca a Tetris per 3 minuti. Questo sembra essere sufficiente per ridurre le voglie di cibo (anche di caffeina e nicotina) del 24%, secondo uno studio dell’Università di Plymouth nel Regno Unito condotto qualche anno fa.

In particolare, i ricercatori di questo studio hanno testato la Teoria dell’Intrusione Elaborata, che fondamentalmente dice che le voglie si basano pesantemente su immagini visive come la dolcezza del cioccolato mentre si scioglie in bocca o come sarebbero salate e appetibili le patatine fritte in un dato momento.

Quando vogliamo qualcosa di veramente brutto, l’intero stato di desiderio in cui ci troviamo diventa molto visivo, il che può essere molto frustrante. Applicare un carico di lavoro visuo-spaziale al nostro cervello e alla nostra memoria riduce naturalmente queste voglie e rende più facile resistere alle tentazioni alimentari. Read more

La psoriasi è una condizione cronica autoimmune che causa sintomi che colpiscono la pelle. E, a volte, i sintomi della psoriasi possono svilupparsi dentro o intorno al naso. È peraltro più comune per una persona sperimentare la psoriasi intorno al naso che al suo interno. Dunque, una persona interessata da tale fenomeno dovrebbe contattare un medico per escludere altre condizioni.

La psoriasi non è contagiosa, ma non esiste una cura. Le persone possono solitamente gestirla con farmaci e adattamenti dello stile di vita. Considerato che colpisce fino al 5% delle persone, si tratta di una condizione piuttosto ampia e diffusa in tutta la popolazione. Read more