In Italia il super vulcano che spaventa l’Europa

campi flegreiSecondo quanto afferma una recente ricerca, un antico super vulcano che non ha eruttato negli ultimi 500 anni potrebbe essere coinvolto nell’inizio di una fase di attività che potrebbe condurre ad una colossale eruzione, un disastro potenziale per le comunità che si trovano sul suo territorio di riferimento e, probabilmente, per l’intera nazione.

L’area di turbolenza, nei Campi Flegrei, potrebbe dunque essere entrata in un nuovo ciclo di magma, secondo quanto almeno suggeriscono le nuove scoperte, le quali suggeriscono che il “sistema idraulico sub vulcanico” sta iniziando “una nuova fase di accumulo”. I ricercatori avvertono che questo potrebbe dar luogo “in un momento imprecisato del prossimo futuro”, a “un’eruzione di grande portata”.

La zona interessata è una grande area vulcanica vicina a Napoli che ha 24 crateri vulcanici, e che ha già prodotto due eruzioni cataclismatiche e numerosi eventi eruttivi minori negli ultimi 60.000 anni, favorendo la formazione di spazi vuoti, lasciati vuoti dopo le esplosioni di roccia durante le eruzioni.

Per arrivare a tale valutazione, il team di scienziati ha esaminato 23 delle passate eruzioni dei Campi Flegrei, creando poi un modello al computer per simulare tali eruzioni. L’ultima eruzione, avvenuta nel 1538, durò otto giorni e fu talmente potente da creare un monte. L’aspetto più preoccupante è però un altro: per quanto imponente, storicamente si è trattata di un’eruzione abbastanza lieve per gli standard di Camp Flegrei.

I due eventi più importanti sono stati invece un’eruzione verificatasi 39.000 anni fa, in grado di espellere cenere per 3,7 milioni di chilometri quadrati, e l’eruzione del tufo giallo napoletano di circa 15.000 anni fa.

Dopo aver condotto analisi chimiche sulle rocce, sui minerali e sui campioni frutto di queste eruzioni, gli scienziati hanno determinato che le condizioni del magma dei Campi Flegrei potrebbero entrare in una fase di accumulo di pressione, che solitamente tende a verificarsi prima delle eruzioni. Hanno peraltro scoperto che lo stesso tipo di magma è stato trovato nelle eruzioni principali della storia: un particolare tipo di magma saturo d’acqua ad alto contenuto di CO2.

Considerato che i Campi Flegrei interessano una zona che è abitata in misura più o meno prossima da 1,5 milioni di persone, anche una piccola eruzione potrebbe avere conseguenze devastanti. Tuttavia, non c’è ancora motivo per chiunque si trovi nelle vicinanze di entrare nel panico, considerato che i risultati dello studio non significano che una massiccia eruzione è imminente. Queste condizioni possono infatti resistere molto a lungo senza aggravarsi e, sebbene sia possibile che si verifichi un’eruzione massiccia, tale non dovrebbe accadere nel prossimo futuro.

Dunque, uno studio che conferma la potenziale dinamicità “esplosiva” della zona ma, come riportato su Italiaweb, che non dovrebbe per questo motivo far sorgere improvvisi aggravi di preoccupazione da parte delle autorità e delle persone che abitano in tale territorio.

Posted on by andrea in Ambiente ed inquinamento

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