Xiaomi ha annunciato un nuovo sistema operativo, mentre cerca di sviluppare il proprio ecosistema. Il nuovo sistema, chiamato HyperOS, arriverà ai consumatori il 31 ottobre, quando inizieranno le vendite in Cina degli ultimi telefoni, indossabili e televisori di Xiaomi.

“Il sistema segna un passo avanti fondamentale nella visione strategica di Xiaomi di realizzare l’ecosistema intelligente ‘Human x Car x Home’“, ha dichiarato l’azienda in un comunicato. Il CEO e fondatore Lei Jun ha dichiarato sui social media cinesi che Xiaomi rilascerà la sua auto nella prima metà del prossimo anno. Non ha specificato se sarà elettrica.

Il gigante cinese delle telecomunicazioni Huawei ha sviluppato un proprio sistema operativo, chiamato HarmonyOS, nel tentativo di sostituire Android. L’azienda produce la propria suite di smartphone, computer portatili, tablet e televisori, mentre vende il software per le auto elettriche prodotte dai partner. A fine settembre, Huawei ha dichiarato che l’ultima versione del suo sistema operativo ha superato i 60 milioni di utenti. Complessivamente, Huawei sostiene che HarmonyOS è ora in esecuzione su oltre 700 milioni di dispositivi.

Anche l’azienda cinese di auto elettriche Nio ha rilasciato in autunno un proprio smartphone, basato su Android ma personalizzato per una maggiore integrazione con i propri veicoli.

L’azienda ha dichiarato che il nucleo del suo nuovo sistema HyperOS è “formato da Linux e dal sistema Xiaomi Vela sviluppato da Xiaomi”. L’unico accenno ad Android contenuto nel comunicato stampa è che HyperOS consente una “frequenza di fotogrammi più stabile e un consumo energetico inferiore” rispetto alla versione stock di Android.

Xiaomi ha inoltre sottolineato la velocità di elaborazione e la sicurezza di HyperOS e ha elencato una serie di modi in cui uno smartphone, un’auto e un computer portatile potrebbero facilmente condividere contenuti e accedere alle rispettive fotocamere con il nuovo sistema.

Negli ultimi anni, Xiaomi ha incrementato le sue attività nel settore degli elettrodomestici e dell’elettronica di consumo, che nel secondo trimestre hanno rappresentato circa il 22% del fatturato complessivo, rispetto a poco meno del 37% degli smartphone.